L’equazione del rischio d’impresa
Il rischio d’impresa è un’equazione che si traduce in probabilità X d’impatto, ovvero la probabilità che un dato evento si manifesti ed il suo relativo impatto su un organizzazione.
R= Pr(e) Pr (o|e) V(o|e)
Se ci riferiamo a termini puramente economici il rischio d’impresa è il risultato delle incertezze che influenzano tutte le decisioni, strategie e azioni di un’azienda.
È vero che esistono anche eventi talmente imprevedibili, come il COVID, che stravolgono un intero sistema – paese.
Taleb nel suo saggio li chiamava Cigni neri (ne abbiamo parlato anche noi), ovvero fenomeni talmente rari per i quali è possibile formulare spiegazioni solo a posteriori.
È vero anche che esistono aziende capaci di ammortizzare le difficoltà create da questi eventi.
Questa capacità è dovuta all’investimento fatto a priori sull’analisi del rischio.
Che tipo di rischio d’impresa dovrò affrontare?
E qui si apre un mondo.
Perché se esploriamo l’insieme dei fattori che riguardano il rischio d’impresa ci affacciamo su un panorama di variabili in continuo mutamento.
Quali sono i Rischi finanziari?
Come si gestisce il rischio?
Quando è giusto accettare il rischio per farlo diventare opportunità?
In di seguito in breve diamo una nostra visione su cosa vuol dire rischio d’impresa, come lo si gestisce e lo si affronta.
Primo punto.
Per chi si fosse chiesto quando un rischio può essere considerato un’opportunità la risposta sicura che ti possiamo fornire è: dipende.
Dipende da elementi quantitativi e altri qualitativi.
Questi possono essere le risorse a disposizione, la crescita prevista, il Know how che ricaveremo alla fine del progetto, o semplicemente la nostra propensione al rischio.
Ma facciamo degli esempi ( anche legati al mondo del rischio finanziario).
1) Investitore ad alto rischio
Un investitore ad alto rischio è disposto a tollerare potenziali perdite fino al 50% del proprio portafoglio per massimizzare i potenziali guadagni.
2) Investitore a basso rischio
Un investitore a basso rischio non tollererà alcuna potenziale perdita di capitale è limitato a investimenti sicuri come conti di risparmio assicurati con rendimenti potenziali limitati.
3) Avvio ad alto rischio
Una startup è gestita da persone con un’alta tolleranza al rischio. Sebbene il business possa fallire, può anche offrire agli investitori rendimenti insolitamente alti.
4) Mega Projects
Un mega progetto, come un grande ponte, può avere una tolleranza molto bassa al rischio a causa della responsabilità per la sicurezza pubblica.
Un tale progetto richiede intensi processi di gestione del rischio per far si che sia rispettata la sua bassa tolleranza al rischio.
5) Snowboarder professionista
La maggior parte degli snowboarder professionisti ha un’alta tolleranza al rischio perché è difficile acquisire capacità di snowboarding di alto livello senza correre alti rischi.
Questi esempi mostrano la dipendenza tra fattori umani e fattori economici nel definire la tolleranza al rischio di un impresa. L’ultimo in particolare si riferisce anche ad un approccio di tolleranza psicologica al rischio.
Come gestisco il rischio? (una regola di base)
Il rapporto rischio-rendimento è una stima che cerca di determinare la possibilità di generare delle perdite o dei guadagni rispetto a una determinata azione.
È espresso come rischio / rendimento o rischio/ premio.
L’obiettivo della gestione del rischio non è (spesso) quello di eliminare il rischio, ma di ridurlo al minimo nel contesto della tolleranza al rischio di un’organizzazione.
Per farlo esistono degli schemi che aiutano a prendere queste decisioni.
Tra i più semplici c’è quello di valutare il possibile impatto della perdita e moltiplicare per un coefficiente che misuri il rischio di quell’azione.
Ma questa è solo il principio di azioni ben più complesse.
I consulenti di Bsafe ci hanno spiegato come alla base delle azioni di decision making esista un insieme di strategie e modelli da applicare.
Esiste una regola di base però:
La qualità della decisione è la ragionevolezza della stessa nel momento in cui viene presa.
Il processo decisionale inizia definendo la decisione stessa. Un errore comune nella definizione delle strategie è quello di fare ipotesi o imporre vincoli che limitano inutilmente le opzioni.
Ad esempio:se fossi un pendolare sarebbe più importante per me la velocità del treno che prendo o il mio stato d’animo quando arrivo a lavoro?”
D’altronde la valutazione del rischio è mutevole e cambia da individuo a individuo.
Questo succede spesso in base alla sua personalità e a come il suo modo di essere, i suoi insight, interagiscono con il sistema azienda.
Nella valutazione del rischio di un’azienda cosa può guidarci?
Valuta le priorità dei leader e comprenderai quelle dell’azienda.