Come innovare in quarantena?
Quanto è cambiato il mondo dopo l’11 settembre?
Trovare una risposta non è molto difficile.
Ognuno può dire la sua e ognuno può trovare delle catene di relazioni causa effetto che possano partire dal quel tragico evento.
Una cosa che è successa, ad esempio, è stata il cambiamento della percezione della guerra.
Tutti eravamo possibili vittime. E così la percezione di sicurezza è cambiata.
E quindi?
Quindi migliaia di lavoratori aeroportuali sono stati aggiornati (e c’è stata una spesa per questi aggiornamenti), il tasso di immigrazione negli Stati Uniti è diminuito per 2 anni, la spesa pubblica in armamenti è aumentata (e per questo sono state fatte delle riunioni del congresso) e, in tal modo, sono stati mossi gli interessi di decine di migliaia di persone.
La figura dello stato si è indebolita. Michael Moore ha diretto Fahrenheit 9/11. Il complottismo è diventato un fenomeno più comune del previsto.
Queste cose hanno una logica?
Forse oggi sì, una logica a posteriori.
E di certo fare queste deduzioni prima dell’11 settembre sarebbe stato assurdo.
Ma, forse, è solo ragionando per assurdo che possiamo anticipare le direzioni del futuro prossimo.
Provocare per innovare
In effetti ragionare per assurdo stona un po’, suona male.
Come suonava male il Rock prima degli anni ‘60, o l’Hip Hop prima degli anni ‘80, e come oggi, mentre stai leggendo questo articolo, potresti pensare che la musica Trap suoni male. I loro suoni sono provocatori ad un orecchio che non è abituato ad ascoltarli.
Ma questi stili sono stati una provocazione esplorativa verso nuovi orizzonti.
Ragionare attraverso una logica provocatoria sposta la forma mentis dal giudizio al movimento.
Così, spostandosi dalla musica alla scienza, poteva risultare provocatorio (ma forse meno assurdo) che un uomo nel 1400 esplorasse le possibilità del volo umano o che qualcuno mettesse in dubbio la teoria geocentrica.
Passare dalla musica Trap a Da vinci, Copernico e Galileo è assurdo, ma prendilo come un movimento con fine esplorativo.
Una mela che cadde dalla luna
La storia di Isaac Newton è di ispirazione perché lui ebbe il suo annus mirabilis proprio durante il periodo della peste nera.
Tra il 1665 e il 1666 elaborò alcune delle teorie fisiche più affascinanti di sempre.
Non fu una mela a svegliarlo, ma la possibilità di informarsi e sperimentare in modo libero.
Per dar vita alle sue teorie sulla percezione ottica bucò una tapparella di camera sua così da far fuoriuscire un raggio di luce diretto al suo prisma.
La storia della mela invece si muove tra realtà e leggenda; ma c’è una fondo di verità.
“Mentre rifletteva in un giardino, gli venne in mente che lo stesso potere di gravità (che faceva cadere una mela dall’albero a terra) non si limitava a una certa distanza dalla terra, ma doveva estendersi molto più lontano di quanto non fosse di solito pensato. “Perché non in alto fino alla luna?” disse a se stesso…”
Che cos’è questa, se non una provocazione?
Una via nella nebbia
Lavorare sull’innovazione oggi è come viaggiare col parabrezza appannato in mezzo alla nebbia. Il modo migliore per comprendere dove stai andando è guardare nel retrovisore.
Raccogli informazioni e, a partire da queste informazioni, muoviti ed esplora attraverso la provocazione.
Quali informazioni ti servono?
Potresti iniziare esplorando i cambiamenti che ci sono stati dopo i grandi cigni neri degli ultimi 50 o 100 anni.
Per esempio, dopo la SARS, c’è stato un boom nell’utilizzo dell’e-commerce.
“Oggi, nell’economia della solitudine, il ruolo delle connessioni digitali sta diventando sempre più importante e forse aumenteranno le aziende che vedono il digitale come un’opportunità. Allo stesso modo, forse aumenteranno i lavoratori del digitale e forse daranno vita ad un loro sindacato, o forse entreranno in parlamento.
E le aziende, forse, dovranno imparare a gestire i lavoratori da remoto, mentre i lavoratori da remoto dovranno imparare a gestire il loro tempo; anche fuori dal digitale. E forse questo potrà creare opportunità per la nascita di nuovi business, che di digitale avranno poco.”
Questa è solo una provocazione fatta di getto e con poche informazioni.
Ma è soprattutto un invito a ragionare; a bucare una tapparella.
E, se hai voglia di discuterne, è anche un invito a condividere la tua opinione.
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