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E se ho sbagliato università?

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Ho sbagliato università: e adesso?

Dicembre: tempo di riflessioni sull’anno appena passato, di considerazioni sul futuro e di buoni propositi per l’anno che verrà. Dicembre è il mese delle festività natalizie ma anche il periodo che coincide con la fine delle lezioni del primo semestre universitario e l’imminente inizio della prima sessione d’esame a Gennaio.

Periodo questo in cui i nuovi iscritti provenienti dalle scuole superiori iniziano a chiedersi se hanno fatto la scelta giusta o meno. E se dovessero accorgersi di avere scelto un percorso che poco si adatta alle loro attitudini personali? Come fare per comunicare al resto del mondo di avere sbagliato a scegliere corso di laurea?

Niente è sbagliato, solo più o meno adatto

Partiamo con una considerazione chiave: nessuna scelta è completamente sbagliata e, viceversa, nessuna scelta è completamente giusta. Se abbiamo operato una scelta verso un determinato tipo di formazione, è perché in quel momento ci sentivamo spinti verso quel particolare corso, vuoi per interesse o per curiosità.

L’essere umano è mosso da svariate propulsioni: ciascuno di noi ha infatti diversi interessi e diverse attitudini, che possono afferire ad ambiti molto disparati tra loro. La scelta del corso di laurea più adatto al nostro io dovrebbe far combaciare attitudini e interessi personali, in modo da creare un incastro ideale tra curiosità verso le materie da studiare e predisposizioni attitudinali.

Spesso però si sceglie un corso di laurea per altri motivi: “tutti i miei amici studiano lì”, “una volta laureato, avrò più possibilità lavorative”, “le materie non mi piacciono, ma va di moda iscriversi a questo corso”, “i miei genitori vorrebbero che facessi questa professione da grande”. Se, col passare del tempo, ci si rende conto che le motivazioni per le quali ci si è iscritti a quel corso sono troppo superficiali, niente panico: si può sempre cambiare.

Se ci si rende conto di aver scelto un percorso universitario che poco si adatta alle proprie attitudini personali si può sempre cambiare.
Se ci si rende conto di aver scelto un percorso universitario che poco si adatta alle proprie attitudini personali si può sempre cambiare.

Cambio università: e adesso?

Facciamo un bel respiro: non siamo né i primi né gli ultimi a cambiare corso di laurea. Secondo l’indagine di AlmaLaurea, circa l’8,7% di studenti dichiara di essere regolarmente iscritto all’università ma di aver cambiato ateneo o corso di laurea. E non c’è nulla di male in questo.

Il senso di fallimento e il timore di dover comunicare l’errore in famiglia spesso frenano gli studenti che sono arrivati alla conclusione di aver scelto un corso di laurea poco adatto. La consapevolezza di aver fatto un errore di valutazione genera in noi un senso di frustrazione, un senso di colpa, che può essere amplificato dalla paura di doverlo comunicare agli altri.

Ma già l’aver acquisito questa consapevolezza è un enorme passo avanti. L’ammissione a noi stessi di non essere realmente interessati a quello che stiamo studiando è il punto di partenza per cambiare le cose e capire cosa vogliamo veramente studiare. Aver sbagliato corso di laurea non significa essere sbagliati come individui. Le persone intorno a noi non avranno meno stima di noi perché cambiamo indirizzo di studi.
Altro freno che ci auto-imponiamo è dato dall’idea di avere sprecato preziose risorse inutilmente: tempo e denaro. Ma non tutto è perduto! In alcune circostanze, è possibile che alcuni esami che abbiamo sostenuto siano convertibili per il nuovo piano di studi scelto o possano essere inseriti come crediti facoltativi.

Come scegliere il corso di laurea più adatto

Lo psichiatra Eugenio Torre, uno dei primi sul finire degli anni ‘90 ad avviare un servizio di counseling per l’orientamento universitario in Italia, ha parlato di orientamento secondo la propria vocazione personale.

Questo non vuol dire che se riusciamo bene in matematica, dovremo per forza studiare matematica all’università. O che se le lauree STEM sono quelle che attualmente offrono un maggior tasso di occupazione dopo la laurea, allora dovremo iscriverci a un corso che non ci rispecchia.

«Bisogna armonizzare vocazione e attitudini e qui la ragione ci aiuta a tenere i piedi per terra nel valutare le proprie capacità reali”, ha affermato lo psichiatra in un’intervista a La Stampa. “Ma l’errore più grosso è scegliere un corso di studi sulla base delle possibilità di lavoro futuro: il mondo cambia in fretta, è impossibile fare previsioni. Si rischia solo di violentare la propria vocazione e crearsi una vita infelice».

I servizi di orientamento offerti dalle università sono certamente strumenti molto utili allo studente che si appresta a scegliere a quale ateneo iscriversi. Secondo una ricerca del Consiglio Universitario Nazionale, il 95% degli studenti che hanno partecipato a un percorso di orientamento non intende cambiare né ateneo né corso, a un anno dall’inizio.

La soluzione Eggup

L’orientamento organizzato dalle scuole e dalle università, tuttavia, potrebbe non essere sufficiente a capire quale corso di laurea è più adatto a noi. Per comprendere quali attitudini sono più vicine a noi, Eggup ha elaborato un percorso di orientamento post-diploma che parte dall’analisi delle attitudini e degli interessi dell’individuo.

Il primo passo coincide dunque con la compilazione di un questionario, basato sulla teoria di Holland, che mette in relazione 6 tipi di personalità con determinate carriere. Il percorso poi continua con una serie di consigli di contenuti ispirazionali che possono aiutare lo studente nella scelta: biografie di personaggi famosi, TedTalks, libri, film o podcast fanno parte del nostro SmartCoach, applicato al mondo dell’orientamento scolastico. Offriamo anche un servizio di consulenza con uno dei nostri esperti al termine del percorso, in modo da aiutare nella scelta più idonea chi ancora è indeciso.


Se sei interessato a scoprire la tua vocazione professionale, Eggup può aiutarti: contatta i nostri esperti e organizza una consulenza!

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