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Intervista a Sara Leopardi: dinamicità e flessibilità fatte a persona

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intervista a sara leopardi

Classe 1991, Sara Leopardi entra nel team di Eggup a settembre 2024. Qui si occupa principalmente di un progetto in collaborazione con Data Management, Zucchetti e Perfexia, oltre a supportare il team di Assessment & Customer Success Management e il team Sales. Conosciamola meglio attraverso questa intervista!

Ciao Sara, benvenuta! Ormai sei con noi da quasi 4 mesi: com’è stato il tuo primo impatto con la nostra realtà aziendale?

L’impatto è stato sicuramente diverso, anche dato dalla modalità di lavoro full-remote che non avevo mai provato. C’è bisogno di molto più impegno per conoscersi e per integrarsi nel team. Per questo, iniziative come i blind coffee mi hanno aiutata moltissimo in questa prima fase a sentirmi parte del team fin da subito. Mi sento parte integrante, sento di essere al posto giusto.

La cosa che mi ha stupito di più è stata quella di tornare a divertirmi lavorando, cosa che mancava da un po’ nella mia quotidianità. Avevo addirittura iniziato a pensare che lavoro e divertimento dovessero necessariamente essere due ambiti separati, ma non è così! (ride, ndr) Quello che voglio dire è che, nonostante le tantissime cose da fare e le urgenze da gestire, si respira un’aria serena, in cui c’è sempre spazio per la battuta o la chiacchiera leggera, seppur lavorando sodo.

Ci racconti qual è stato il tuo percorso di studi e le esperienze pregresse che ti hanno portata fino a qui oggi?

Per la scelta dell’università, non ho mai avuto dubbi, tanto che ho fatto un unico test d’ingresso: psicologia. Mi sono iscritta al corso di laurea triennale di Scienze Psicologiche dell’Università La Sapienza, in cui si esplora l’ambito della psicologia generale. Si possono poi integrare alcuni esami, come Psicologia Clinica o Psicologia del lavoro. Già durante questi anni mi sono orientata verso la Psicologia del lavoro, ambito in cui poi mi sono specializzata.

Per abilitarmi all’albo, ho svolto un tirocinio presso un’associazione di criminologia e psicologia. All’epoca avevo pensato di svolgere due tirocini di 6 mesi ciascuno, per accumulare più esperienza possibile sia nell’ambito clinico che in quello inerente al mio campo di specializzazione. Poi, dopo i primi 6 mesi con questa associazione, ho capito che sarei rimasta per l’intero anno: mi ero follemente innamorata del lavoro che svolgevo lì! Facevamo tanta formazione, seminari e terapie con focus su violenza e relazioni tossiche. In questa esperienza, ho toccato con mano sia la parte clinica con le terapie svolte con vittime di violenza e abuser, sia la parte di gestione amministrativa dell’associazione.

Dopo l’esame di stato, ho effettuato una breve esperienza come Recruiter nel settore IT. Nel frattempo, avevo aperto uno studio con una mia collega, in cui facevamo formazione e orientamento nelle scuole. Poi ho deciso che era il momento di crescere come professionista e ho trovato impiego presso un’agenzia del lavoro. Per me, che non avevo mai lavorato in un’azienda strutturata, questa esperienza è stata una vera palestra! Ti trovi veramente ad interfacciarti sia con il direttore della multinazionale, sia con il titolare dell’officina. Dopo tanti anni in questo ruolo, però, ho cominciato a sentire il peso di non poter mettere pienamente in pratica ciò per cui avevo studiato. Ed è qui che entra in gioco Eggup.

Hai sempre lavorato in ambito HR, dunque. Sara, ci racconti perché hai scelto proprio questa strada e cosa significa per te lavorare per le risorse umane?

Mi è sempre piaciuto tantissimo capire le persone, motivo per cui non ho mai avuto dubbi sulla mia scelta di studiare psicologia. Tutto ciò che riguardava il capire l’altro mi appassionava già da piccola. Poi sono anche appassionata di gialli e thriller perché cerco sempre di ragionare, capire e arrivare alla soluzione dei misteri che si celano dentro queste storie. In più, ho un sesto senso molto sviluppato, quindi generalmente ci azzecco! (ride, ndr). Essendo brava a capire le persone e le situazioni, mi piace poi applicare questa abilità nella pratica.

Studiando, poi, ho capito che la Psicologia del lavoro poteva abbracciare anche altre mie caratteristiche emerse in seguito. Ad esempio, io sono tanto dinamica, soprattutto a livello mentale, cosa che mi porta ad avere sempre la mente attiva e piena di stimoli diversi a cui devo dare sfogo in qualche modo. Ad esempio, quando c’è un problema da risolvere, penso subito a mille possibili soluzioni e riesco a scegliere quella più adatta alla situazione. Ecco perché a mio avviso la Psicologia del lavoro abbraccia anche questo mio lato più dinamico: quale miglior stimolo delle persone?

C’è un messaggio o un consiglio che vorresti condividere con chi sta pensando di intraprendere un percorso simile al tuo?

La Sara del passato, all’inizio della sua carriera, avrebbe risposto “Cambiate mestiere!” (ride, ndr) Adesso, quello che mi sento di dire ai giovani aspiranti Psicologi del lavoro è di fare più pratica durante gli anni universitari. Io ho fatto tutto in “ordine”: prima la laurea triennale, poi la specializzazione e solo dopo, prima dell’abilitazione, ho svolto la mia prima esperienza di tirocinio. Guardandomi indietro, credo invece che sarebbe stato molto più utile iniziare a mettere in pratica la parte teorica appresa all’università sin da subito, sia per avere un’idea più dettagliata di quello che si studia sui libri, sia per arrivare a capire prima che cosa ci interessa davvero di un determinato ambito.

Mi sento anche di consigliare alle istituzioni universitarie di supportare maggiormente gli studenti nella messa in pratica delle teorie studiate sui banchi. Più opportunità di orientamento, tirocinio e supporto post laurea sarebbero sicuramente iniziative molto apprezzate dalla Sara del passato.

Se dovessi scegliere 3 soft skill su cui fai maggiormente affidamento nella tua vita lavorativa, quali sarebbero?

Penso all’anagrafica Eggup e ti dico! (ride, ndr)

Creatività sicuramente, intesa come diversi modi di vedere e valutare una determinata situazione. Questa soft skill mi aiuta ad analizzare diversi punti di vista, prendendoli in considerazione tutti.

Poi direi l’empatia, perché mi piace proprio mettermi nei panni delle altre persone e vedere il mondo con i loro occhi. Questo mio lato caratteriale di me mi permette di entrare in sintonia con le persone e di sentire il loro sentito come fosse il mio.

L’ultima è certamente la flessibilità, che penso di dimostrare ogni giorno sul lavoro. Cambio anche troppe volte idea, il che è sia un bene che un male, ma ho imparato a non essere rigida nelle decisioni. Intendo la flessibilità come un “tutto è possibile”.


Grazie mille Sara per esserti raccontata in maniera così spontanea e ancora benvenuta nel team di Eggup!

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