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5 soft skill essenziali per essere un bravo recruiter

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colloquio di lavoro

Il mondo HR ti affascina da sempre? Vorresti cominciare la tua carriera da selezionatore o head hunter? Se sei interessato a entrare nel mondo del recruiting o vuoi migliorare le tue abilità in questo campo, sai già che per essere un bravo recruiter non ci si può limitare solo all’esperienza e alla competenza tecnica. Le soft skill, ovvero le competenze relazionali e comportamentali, giocano un ruolo fondamentale nel plasmare un recruiter di successo.

Durante i nostri 10 anni di attività, abbiamo avuto a che fare con moltissimi recruiter e selezionatori. Di conseguenza, abbiamo voluto stilare una lista di 5 soft skill essenziali per essere un bravo recruiter.

1. Empatia: il cuore delle relazioni umane

La soft skill che non deve mai mancare a un recruiter per consentirgli di eccellere in questa professione è sicuramente l’empatia.

Un recruiter di successo deve necessariamente essere in grado di mettersi nei panni del candidato. Questo non solo per comprendere le sue esigenze, preoccupazioni e ambizioni, ma anche (e soprattutto) per stabilirne il grado di aderenza al ruolo. L’empatia, infatti, consente di stabilire una connessione autentica e profonda con i candidati, creando fiducia e costruendo relazioni di lunga durata.

Possiamo dire che all’aumentare dei livelli di empatia del recruiter, diminuisce il rischio di errori nella selezione dei candidati più idonei per azienda e ruolo. Mostrare empatia durante l’intero processo di selezione permette di comunicare in modo più efficace, cogliere segnali non verbali e prendere decisioni informate sulla compatibilità tra il candidato e l’azienda.

2. Comunicazione efficace: ascolto attivo e chiarezza espositiva

La capacità comunicativa è al centro del ruolo di ogni recruiter. Essere un ascoltatore attivo è fondamentale per comprendere le esigenze dei candidati e per rispondere in modo mirato alle loro domande. Allo stesso tempo, esprimere in modo chiaro e convincente le opportunità e le sfide di un ruolo rende il processo di selezione più trasparente ed equo.

Una comunicazione efficace aiuta anche a gestire le aspettative dei candidati, riducendo il rischio di fraintendimenti. Questa competenza si rivela di primaria importanza anche nella fase finale del processo di selezione, in cui il recruiter è tenuto a comunicare gli esiti dei colloqui effettuati. Un recruiter con un’ottima capacità comunicativa sarà in grado di effettuare questo passaggio anche in caso di esito negativo con sensibilità e tatto, spiegando le ragioni alla base di questa decisione.

per essere un bravo recruiter bisogna essere genuinamente curiosi nei confronti degli altri
La curiosità è una delle soft skill più importanti per essere un bravo recruiter.

3. Curiosità: esplorare e scoprire il potenziale dei candidati

La curiosità è un’altra soft skill fondamentale per il ruolo del selezionatore. Un recruiter curioso si avvicina al processo di selezione con un genuino interesse per le persone, le loro esperienze e il loro potenziale. Questa mentalità aperta e desiderosa di apprendere consente di scoprire talenti nascosti e di valutare i candidati in modo non convenzionale.

Essere curiosi significa porre domande pertinenti e approfondire gli aspetti chiave delle esperienze professionali e personali dei candidati, per ottenere una visione più completa del candidato. Un recruiter che dimostra interesse autentico per la storia e le aspirazioni dei candidati è più propenso a identificare i punti di forza unici di ciascuno, andando oltre le competenze elencate nel curriculum.

Per aiutare i recruiter a sviluppare ulteriormente questa competenza, abbiamo ideato un nuovo strumento dedicato proprio agli esperti di selezione del personale. Al termine del nostro assessment sulle soft skill, il recruiter potrà scaricare un report aggiuntivo che contiene informazioni utili per la valutazione del candidato. In particolare, il report include indicazioni di benchmark relative al campione di riferimento per ogni skill valutata e grafici di comparazione rispetto a una figura idealtipo. Inoltre, questo nuovo strumento riporta oltre 1500 possibili domande da porre in fase di colloquio per l’approfondimento di ciascuna soft skill, nonché più di 1000 indicatori comportamentali per ogni skill, particolarmente utili in previsione di colloqui di gruppo.

4. Persistenza al raggiungimento del risultato: superare le sfide del recruiting con determinazione

L’obiettivo ultimo di ogni recruiter è quello di assumere i candidati giusti per il tipo di ruolo e di azienda. Proprio per questo motivo, la persistenza al raggiungimento del risultato è una soft skill cruciale per un recruiter di successo. Nel campo del recruiting, ci si trova spesso di fronte a situazioni complesse e sfide impreviste.

Un recruiter con una forte capacità di perseverare non si lascia scoraggiare facilmente dalle difficoltà nel trovare il candidato ideale. Questa soft skill è ciò che gli consente di continuare a cercare attivamente, esplorando nuove fonti di reclutamento, rafforzando la propria rete di contatti e adottando approcci diversi fino a raggiungere l’obiettivo desiderato, rimanendo motivato e focalizzato.

5. Flessibilità e adattabilità: affrontare le sfide in modo proattivo

Il settore del recruiting è in costante evoluzione e presenta sfide diverse in base alle circostanze e alle posizioni da coprire. Basti pensare alle innumerevoli tecnologie che stanno rivoluzionando il settore HR da qualche anno a questa parte. L’HR Tech nasce per semplificare e ottimizzare i processi, in modo da offrire un supporto concreto ai recruiter e agli HR Manager in tutte le fasi del loro lavoro.

Un buon recruiter deve quindi essere flessibile e adattabile, in grado di affrontare situazioni impreviste e trovare soluzioni innovative. Essere curiosi e sperimentare le nuove tecnologie sul mercato permette ai recruiter di essere sempre un passo avanti agli altri, battendo sul nascere i competitor e accaparrandosi i candidati migliori. Essere proattivi nell’anticipare le esigenze dei candidati e dell’azienda, poi, aiuta a gestire efficacemente il flusso di lavoro e a raggiungere gli obiettivi di reclutamento.


Per essere un bravo recruiter è richiesta una particolare combinazione di competenze tecniche e soft skill specifiche. L’empatia, la comunicazione efficace, la curiosità, la persistenza al raggiungimento del risultato e la flessibilità sono solo alcune delle soft skill essenziali per avere successo in questo campo. Continuare a sviluppare e migliorare queste abilità ti consentirà di distinguerti come un recruiter di alto livello e di costruire relazioni durature con i talenti che incontri lungo il cammino.

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