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5 consigli per migliorare l’Employee Retention

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Employee Retention

Alla luce dei fenomeni HR degli ultimi anni, mantenere i talenti all’interno di un’azienda è una sfida cruciale per il successo a lungo termine. L’Employee Retention non riguarda solo il risparmio dei costi legati alla formazione di nuove risorse, ma anche il mantenimento di una cultura aziendale forte e il miglioramento della produttività. Il turnover elevato può costare molto, sia in termini economici che di morale aziendale, mentre un ambiente di lavoro stabile favorisce la crescita.

Se stai cercando soluzioni per ridurre il turnover e creare un ambiente dove i dipendenti vogliono rimanere, ti forniamo cinque consigli efficaci per migliorare la Employee Retention nella tua azienda. Ma prima approfondiamo più da vicino che cosa si intende con questa espressione.

Definizione di Employee Retention

L’Employee Retention, in italiano fidelizzazione dei dipendenti, è la capacità di un’azienda di trattenere i propri dipendenti nel lungo periodo, riducendo il turnover, cioè il tasso di dipendenti che lasciano l’organizzazione. Si tratta di un indicatore importante della salute aziendale, poiché un’elevata retention significa che i dipendenti sono soddisfatti e motivati a rimanere nella stessa azienda.

Esiste un indicatore preciso per misurare questo dato: l’Employee Retention Rate indica, infatti, la percentuale di dipendenti che rimangono in azienda per un certo periodo di tempo. Per calcolarlo, possiamo ricorrere a questa formula:

ERR = [(Numero di dipendenti alla fine del periodo – Nuovi assunti nel periodo​) ÷ Numero di dipendenti all’inizio del periodo] × 100

Facciamo un esempio: immagina che all’inizio dell’anno la tua azienda abbia 200 dipendenti. Durante l’anno, assumi 30 nuovi dipendenti, ma alla fine dell’anno rimangono 190 dipendenti in totale. Quindi:

  • Numero di dipendenti all’inizio del periodo = 200
  • Nuovi assunti nel periodo = 30
  • Numero di dipendenti alla fine del periodo = 190

Applichiamo ora la formula:

ERR = [(190 – 30) ÷ 200] × 100 = (160 ÷ 200) × 100= 0,8 × 100 = 80%

Quindi, l’Employee Retention Rate per questo periodo è 80%. Questo significa che l’azienda è riuscita a trattenere l’80% dei suoi dipendenti durante l’anno.

Come migliorare questo dato nel concreto?

team HR che lavora alle strategie di employee retention

1. Investi nella formazione e nello sviluppo professionale

Uno degli errori più comuni che le aziende commettono è non offrire opportunità di crescita ai propri dipendenti. Il risultato? Talenti che sentono di non avere spazio per avanzare o migliorarsi professionalmente finiscono per cercare altrove.

Secondo uno studio di LinkedIn, infatti, il 94% dei dipendenti afferma che rimarrebbe più a lungo in un’azienda se avesse accesso a opportunità di apprendimento e crescita. La formazione non solo aiuta i dipendenti a migliorare le loro competenze, ma dimostra anche che l’azienda si preoccupa del loro sviluppo a lungo termine.

Soluzioni pratiche

Esistono innumerevoli iniziative formative e di sviluppo che puoi mettere in atto per migliorare il tasso di Employee Retention nella tua azienda. Tra queste:

  • Programmi di mentoring: collega dipendenti esperti con nuove leve per trasmettere conoscenze e favorire la crescita interna.
  • Formazione continua: offri corsi di aggiornamento sulle competenze tecniche, ma anche sulle soft skills come la leadership e la comunicazione.
  • Percorsi di carriera chiari: mostra ai dipendenti le possibilità di avanzamento all’interno dell’azienda e aiuta a pianificare il loro sviluppo professionale.

2. Crea una cultura aziendale positiva

La cultura aziendale è un fattore determinante per la fidelizzazione dei dipendenti. Se i dipendenti si sentono parte di un ambiente di lavoro positivo, inclusivo e stimolante, saranno più motivati a restare.

Un ambiente di lavoro tossico o disfunzionale porta rapidamente al malcontento. Un sondaggio di Glassdoor ha rilevato che il 56% dei dipendenti ritiene che una cultura aziendale negativa sia il motivo principale per lasciare un lavoro. D’altra parte, una cultura che promuove valori come la collaborazione, la trasparenza e il rispetto può aumentare il senso di appartenenza e migliorare la fidelizzazione.

Soluzioni pratiche

Come creare dunque un ambiente di lavoro sano e positivo?

  • Valori condivisi: assicurati che i valori aziendali siano ben definiti e comunicati a tutti i livelli dell’organizzazione, magari attraverso una carta dei valori.
  • Team building: organizza attività che favoriscano l’interazione tra colleghi, migliorando le relazioni e il lavoro di squadra.
  • Feedback regolari: promuovi una cultura del feedback costruttivo, dove i dipendenti si sentano ascoltati e supportati. In questo, è molto utile la Valutazione 360, strumento che permette di dare e ricevere feedback costruttivi sulle proprie competenze.

3. Offri un work-life balance sostenibile

L’equilibrio tra vita privata e lavoro è diventato un fattore fondamentale per la soddisfazione dei dipendenti. Soprattutto con l’avvento del lavoro ibrido e remoto, le aspettative dei dipendenti in termini di flessibilità sono cambiate.

Dipendenti esausti o che sentono di non avere tempo per la propria vita personale tendono a andare in burnout velocemente e a cercare nuove opportunità lavorative che offrano maggiore equilibrio. Un’indagine condotta da Buffer ha rilevato che l’82% dei lavoratori remoti apprezza la possibilità di gestire meglio il proprio tempo, e questo influisce direttamente sulla loro fedeltà all’azienda.

Soluzioni pratiche

Di seguito, abbiamo raccolto le opzioni più comuni per favorire un buon equilibrio vita-lavoro:

  • Flessibilità oraria: consenti ai dipendenti di gestire il proprio orario di lavoro in base alle loro esigenze, purché rispettino le scadenze e gli obiettivi.
  • Telelavoro: offri la possibilità di lavorare da remoto, sia a tempo pieno che in modalità ibrida.
  • Politiche di disconnessione: incoraggia i dipendenti a spegnere i dispositivi fuori dall’orario di lavoro, per evitare il burnout.

4. Incentiva con benefit e riconoscimenti

Le retribuzioni competitive e i benefit aziendali sono sempre stati fondamentali per trattenere i dipendenti, ma oggi non basta solo offrire uno stipendio adeguato. Le persone cercano riconoscimenti concreti per il loro impegno, oltre che benefit che rispondano a reali necessità.

Uno studio condotto da Gallup ha dimostrato che i dipendenti che si sentono apprezzati sono 57% meno propensi a cercare un nuovo lavoro. Inoltre, benefit come piani di assistenza sanitaria, buoni pasto, giorni di ferie extra o supporto per il benessere mentale possono fare la differenza nel trattenere i talenti.

Soluzioni pratiche

Ogni azienda può realizzare un piano di welfare personalizzato che includa determinati benefit o premi produzione. Tra questi:

  • Incentivi personalizzati: non tutti i dipendenti apprezzano gli stessi benefit. Offri una gamma di opzioni che possano soddisfare diverse esigenze (es. palestre, buoni per attività ricreative, supporto psicologico).
  • Riconoscimenti formali e informali: celebra pubblicamente i risultati dei dipendenti con premi, menzioni o bonus per il lavoro svolto.
  • Programmi di incentivazione a lungo termine: considera l’introduzione di programmi di partecipazione agli utili o di stock options per motivare i dipendenti a restare a lungo termine.

5. Migliora la comunicazione e l’ascolto attivo

Una delle principali ragioni per cui i dipendenti si sentono disconnessi o insoddisfatti è la mancanza di comunicazione all’interno dell’azienda. Avere una comunicazione chiara e aperta a tutti i livelli può prevenire incomprensioni e migliorare il senso di appartenenza.

I dipendenti che si sentono coinvolti e informati sono più propensi a rimanere in azienda. Uno studio di McKinsey ha rivelato che il 39% dei lavoratori che lasciano l’azienda lo fa perché non si sente ascoltato o coinvolto nei processi decisionali.

Soluzioni pratiche

Per migliorare queste competenze trasversali importantissime, ti forniamo tre strategie che puoi mettere in atto facilmente:

  • Riunioni periodiche: organizza riunioni regolari per aggiornare i dipendenti sugli obiettivi aziendali e raccogliere feedback.
  • Assessment sulle soft skill: eroga questionari per la valutazione di queste soft skill per identificare aree di miglioramento ed erogare formazione personalizzata.
  • Trasparenza nei processi: assicurati che i dipendenti abbiano accesso alle informazioni chiave e sappiano esattamente cosa ci si aspetta da loro.
team al lavoro per migliorare l'employee retention

La Employee Retention non è solo una questione di benefit economici, ma di attenzione alle esigenze dei dipendenti, creazione di un ambiente di lavoro positivo e offerte di opportunità di crescita. Implementare questi cinque consigli richiede tempo e dedizione, ma i risultati saranno evidenti in termini di maggiore fedeltà, produttività e successo aziendale.

Ricorda: trattenere i migliori talenti significa costruire una squadra motivata e allineata con gli obiettivi aziendali, pronta a contribuire alla crescita e all’innovazione.

Se ti senti pronto per intraprendere questo viaggio, possiamo partire dallo sviluppo delle soft skill delle tue persone: contattaci per una consulenza gratuita!

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