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Come superare il fenomeno del Talent e Skill Shortage

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Scritta ''help'' su un rotolo di cartone

Nel dinamico mondo del lavoro odierno, le imprese si trovano sempre più spesso ad affrontare una sfida comune: la carenza di talenti e competenze. Questo fenomeno, noto anche come Talent Scarcity, si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il mondo e ha un impatto significativo su diverse industrie e settori.

Dal punto di vista aziendale, è imperativo comprendere il fenomeno, ricercarne le cause alla base, studiarne le conseguenze e adottare tempestivamente strategie per contrastarlo. In questo articolo, offriremo il nostro punto di vista su possibili soluzioni per affrontare questa carenza e superarla con successo.

Che cos’è il Talent e lo Skill Shortage

Immaginiamo di non trovare più personale qualificato per i ruoli ricercati in azienda: ecco riassunto in una riga questo fenomeno. I termini Talent e Skill Shortage fanno riferimento proprio alla carenza di talenti e competenze.

Questo fenomeno si riferisce alla disparità tra le competenze richieste dalle aziende e quelle disponibili sul mercato del lavoro. In altre parole, ci sono più posti di lavoro che richiedono competenze specifiche rispetto al numero di lavoratori qualificati in grado di soddisfare tali requisiti.

Nella pratica, le imprese riscontrano una sempre maggiore difficoltà nel ricoprire le posizioni vacanti e nel trovare nuovi talenti con le skill necessarie da inserire in organico. O, viceversa, per selezionare il candidato ideale potrebbe volerci uno sforzo maggiore, in termini temporali ed economici. Tutto ciò contribuisce a rallentare la crescita economica, limitare l’innovazione e aumentare la concorrenza tra le aziende per attirare e trattenere i talenti migliori.

Numerosi sono gli studi che attestano l’evidenza di questo fenomeno in tutto il mondo. Secondo un’indagine di McKinsey & Company, l’87% delle aziende intervistate ha già o prevede di avere difficoltà nel reperire i talenti e le competenze di cui necessita.

In Italia, i dati ricavati dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, promosso da Unioncamere e Anpal, confermano un costante aumento nella quota di organizzazioni che ha dichiarato difficoltà di reperimento nelle assunzioni programmate (48%, in aumento del 5% rispetto al dato dell’anno precedente). Le principali motivazioni di questa difficoltà? Per il 31,7% dei casi è dovuta alla mancanza di candidati, mentre nel 12% a una preparazione inadeguata.

Giovane donna controlla l'orario seduta in sala d'attesa

Alcune cause della carenza di talenti

Una recente ricerca di Randstad individua 10 trend alla base di questo fenomeno. Abbiamo riassunto i più rilevanti nei paragrafi seguenti.

Invecchiamento della forza lavoro

Secondo Bain & Company, entro il 2031 un quarto dei lavoratori saranno over 55 nei paesi membri del G7. È stato stimato, inoltre, che nei prossimi dieci anni, lasceranno il mercato del lavoro più lavoratori di quanti ne entreranno. Questo è dovuto al calo demografico che ha investito la maggior parte dei continenti.

A causa di questo crescente invecchiamento della forza lavoro, in molti settori le competenze specializzate stanno andando perse per via del pensionamento dei baby-boomers. Dato il rallentamento del ricambio generazionale, sarà sempre più difficile colmare lo skill gap di cui siamo testimoni oggi.

Calo del tasso di disoccupazione e di disponibilità lavorativa

Secondo l’OCSE, il tasso di disoccupazione globale dei paesi membri è rimasto stabile al 5% per oltre un anno. Il che, di per sé, è un dato positivo, se non fosse che meno persone disponibili a lavorare equivale a un aumento dei posti rimasti vacanti nelle aziende. Questo perché la domanda di nuovi talenti e nuove competenze supera l’offerta sul mercato. Con l’invecchiamento della popolazione di un paese, infatti, la disponibilità di lavoratori diminuisce gradualmente.

Digitalizzazione, nuove tecnologie e AI

Con l’avvento di tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale e l’automazione, le esigenze di competenze nel mercato del lavoro stanno cambiando rapidamente. Molte aziende si trovano a dover fare i conti con la mancanza di professionisti con competenze tecnologiche avanzate. Questi progressi tecnologici hanno creato 55,7 milioni di nuovi posti di lavoro che necessitano di competenze altamente qualificate.

La ricerca di Randstad ha sottolineato che il 45% dei posti di lavoro rischia di sparire o quantomeno di subire trasformazioni considerevoli. Per arginare questo rischio, sarà fondamentale offrire piani di sviluppo delle competenze e iniziative di upskilling e reskilling a tutta la forza lavoro.

Gruppo di colleghi che si scambia opinioni e sorride

Come affrontare il Talent e lo Skill Shortage

Affrontare questa carenza di talenti e competenze richiede un’attenta pianificazione strategica da parte delle aziende e delle istituzioni educative, nonché un impegno continuo nel migliorare la formazione e lo sviluppo delle competenze dei lavoratori.

Quali strategie mettere in atto dunque per superare questo ostacolo? Vediamone insieme qualcuna.

Investire nella formazione e nello sviluppo

Le aziende possono mitigare la carenza di talenti investendo nella formazione e nello sviluppo dei propri dipendenti. Programmi di formazione interni possono aiutare a colmare le lacune di competenze esistenti e preparare i dipendenti per ruoli più avanzati.

Non è da sottovalutare, poi, la rilevanza di queste iniziative non solo per il business, ma anche per il dipendente, che si sente riconosciuto e apprezzato nel suo valore. Offrire percorsi di aggiornamento o riqualificazione professionale permette alle aziende di garantirsi le competenze necessarie per affrontare le sfide future da un lato, e di adottare strategie di attrattività nei confronti dei talenti là fuori.

Secondo la Randstad Employer Brand Research, infatti, l’82% dei professionisti considera questi fattori estremamente cruciali. Per questo motivo, la mancanza di opportunità di sviluppo professionale è indicata come la terza ragione principale per cui lasciare l’azienda attuale per il 28% degli intervistati.

Favorire il benessere dei dipendenti

Investire nel benessere dei dipendenti può aiutare a migliorare l’attrattività dell’azienda e a trattenere i talenti esistenti. Programmi che promuovono la salute mentale, l’equilibrio tra lavoro e vita privata, e che offrono supporto per il benessere generale dei dipendenti possono contribuire a creare un ambiente lavorativo più soddisfacente e stimolante.

Dipendenti sani e felici tendono a essere più produttivi e impegnati, riducendo così il rischio di turnover e contribuendo al successo complessivo dell’azienda. Ecco perché è importante favorire un buon work-life balance: per il 60,5% dei rispondenti all’indagine Employer Brand Research di Randstad questo è al primo posto tra gli elementi di attrattività di un’organizzazione. Al contrario, per le aziende l’equilibrio vita-lavoro si classifica solo al quinto posto.

Promuovere la mobilità interna

Favorire la crescita e lo sviluppo professionale dei dipendenti attraverso opportunità di mobilità interna può essere una strategia efficace per affrontare la carenza di talenti. Secondo il 21% delle organizzazioni partecipanti all’Employer Brand Research di Randstad, la promozione della mobilità professionale e il ricollocamento assumeranno un ruolo sempre più significativo nelle strategie HR.

Consentire ai dipendenti di acquisire nuove competenze ed esperienze attraverso rotazioni di ruolo, programmi di mentoring e opportunità di sviluppo interno non solo li aiuta a progredire nella propria carriera, ma può anche soddisfare le esigenze di competenze diverse all’interno dell’azienda. Inoltre, promuovere la mobilità interna può contribuire a ridurre il turnover del personale, poiché i dipendenti si sentono valorizzati e hanno maggiori opportunità di crescita all’interno dell’organizzazione.

Curare la Candidate Experience

Prestare attenzione all’esperienza dei candidati durante il processo di selezione può fare la differenza nell’attirare e trattenere talenti. Una Candidate Experience positiva, che includa un processo di candidatura trasparente, comunicazioni tempestive e un trattamento rispettoso e cortese dei candidati, può contribuire a costruire una reputazione positiva per l’azienda sul mercato del lavoro. Anche i candidati che non vengono selezionati ricorderanno l’esperienza e potrebbero parlare positivamente dell’azienda ad amici e colleghi, contribuendo così a creare un bacino più ampio di talenti interessati a lavorare per l’azienda in futuro.


La carenza di talenti e competenze rappresenta una sfida significativa per molte aziende, ma con le giuste strategie e soluzioni, può essere affrontata con successo.

Investire nello sviluppo delle competenze e curare l’aspetto umano del lavoro sono solo alcune delle azioni che le aziende possono intraprendere per mitigare gli effetti della carenza di talenti e competenze.

Affrontare questa sfida richiede un impegno costante e una visione a lungo termine, ma può portare a una forza lavoro più qualificata e resiliente che può sostenere la crescita e l’innovazione nel mercato del lavoro del futuro. Se da un lato, quindi, una delle sfide delle risorse umane è attirare e selezionare i migliori candidati, altrettanto fondamentale diventa la capacità di trattenere le proprie risorse.

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