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Remote Working: sfide, opportunità e dibattito

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Ragazza bionda che fa remote working dal camper in mezzo alla natura

Negli ultimi anni, il remote working ha rappresentato una rivoluzione per il mondo del lavoro, spinto soprattutto dalla pandemia di COVID-19. Tuttavia, alcune grandi aziende, come Meta e Amazon, stanno progressivamente riducendo o eliminando questa opzione per i propri dipendenti. Le ragioni sono molteplici: maggiore controllo sulla produttività, rafforzamento della cultura aziendale e necessità di collaborazioni più dirette e immediate. Questo cambio di paradigma ha aperto un acceso dibattito su quale sia il futuro del lavoro a distanza e su come le aziende possano bilanciare flessibilità e risultati.

Ma cosa significa realmente remote working? Quali sono le differenze rispetto allo smart working e quali benefici porta non solo alle aziende e ai dipendenti, ma anche alla società in generale? Scopriamolo insieme.

Che cosa si intende per Remote Working

Il remote working, o lavoro da remoto, indica un modello di lavoro in cui i dipendenti possono svolgere le proprie attività professionali al di fuori degli uffici aziendali tradizionali. Questo approccio consente ai lavoratori di operare da casa, da spazi coworking o da qualsiasi luogo dotato di una connessione internet stabile.

Il concetto è nato per rispondere alla crescente esigenza di flessibilità e di un miglior equilibrio tra vita privata e lavoro. Grazie alle tecnologie digitali, oggi è possibile accedere a strumenti e risorse aziendali in modo semplice e sicuro, rendendo il remote working una realtà sempre più diffusa.

Remote Working vs. Smart Working: differenze

Sebbene i due termini vengano spesso confusi e usati come sinonimi, remote working e smart working hanno caratteristiche e obiettivi distinti che vale la pena esplorare più a fondo.

  • L’espressione “remote working” si concentra principalmente sul luogo in cui il lavoro viene svolto, ovvero fuori dall’ufficio tradizionale. Spesso, chi lavora da remoto mantiene orari simili a quelli adottati in presenza e il focus è prevalentemente sulla comodità geografica, permettendo di svolgere le proprie attività da casa o da altri luoghi connessi.
  • Al contrario, lo smart working rappresenta un approccio molto più flessibile e orientato ai risultati. L’accento non è posto sul dove o sul quando si lavora, ma su come si raggiungono gli obiettivi prefissati. Questo modello richiede una cultura aziendale basata sulla fiducia, sull’autonomia e su una collaborazione efficace tra team, puntando a massimizzare produttività e benessere.

Ricapitolando, mentre il remote working consente di lavorare da una location diversa dall’ufficio, lo smart working va oltre: è una vera e propria filosofia che ripensa le modalità lavorative, favorendo una maggiore flessibilità e responsabilità.

Ragazza mora che lavora al computer da casa grazie alle possibilità del remote working

I benefici del Remote Working

Il remote working offre vantaggi significativi che si estendono a diversi livelli: aziende, dipendenti e società nel suo complesso. Vediamoli nel dettaglio.

Per le aziende

  • Riduzione dei costi: Le aziende che adottano il lavoro da remoto possono ridurre drasticamente le spese operative. Non dover mantenere grandi uffici significa meno costi per affitti, utenze e manutenzione. Inoltre, il remote working permette di accedere a un bacino di talenti globali, senza limitazioni geografiche, ampliando le possibilità di trovare il candidato ideale.
  • Maggiore produttività: Diversi studi confermano che i dipendenti che lavorano da remoto tendono a essere più produttivi. Con meno distrazioni tipiche degli ambienti d’ufficio e una maggiore possibilità di concentrazione, il lavoro può procedere in modo più fluido ed efficace.

Per i dipendenti

  • Equilibrio vita-lavoro: Una delle maggiori attrattive del remote working è la possibilità di bilanciare meglio lavoro e vita personale. Il tempo risparmiato nei trasferimenti può essere dedicato alla famiglia, agli hobby o semplicemente al riposo. Inoltre, i dipendenti possono organizzare le loro giornate in modo da gestire al meglio gli impegni personali e lavorativi.
  • Benessere psicologico: Il lavoro da remoto riduce lo stress legato agli spostamenti quotidiani e offre maggiore autonomia nella gestione del tempo. Questa combinazione favorisce un ambiente mentale più sereno e produttivo, con effetti positivi sul benessere generale dei lavoratori.

Per l’ambiente e la società

  • Riduzione delle emissioni di CO2: Con meno spostamenti quotidiani in auto o con i mezzi pubblici, si riducono le emissioni di gas serra. Questo contribuisce a migliorare la qualità dell’aria e a combattere il cambiamento climatico.
  • Decentramento economico: Il remote working promuove lo sviluppo economico di aree meno urbanizzate. Con la possibilità di lavorare ovunque, i dipendenti possono vivere in zone rurali o periferiche, portando risorse e opportunità economiche in regioni spesso trascurate.
Videocall con i colleghi in remote working

Le competenze chiave per il Remote Working

Per eccellere nel remote working, è indispensabile possedere un insieme di competenze, sia soft che hard, che consentano di affrontare con successo le sfide di questa modalità lavorativa.

Soft Skill

  • Autodisciplina: Essere capaci di mantenere alta la produttività anche senza una supervisione diretta è cruciale. Questa competenza aiuta a gestire le distrazioni e a mantenere il focus sugli obiettivi lavorativi.
  • Comunicazione efficace: La capacità di comunicare in modo chiaro e puntuale attraverso strumenti digitali è fondamentale. Che si tratti di email, messaggi o videoconferenze, una comunicazione ben strutturata migliora la collaborazione e riduce il rischio di fraintendimenti.
  • Collaborazione virtuale: Saper lavorare in team utilizzando piattaforme come Microsoft Teams, Slack o Zoom è ormai imprescindibile. Questa competenza richiede non solo familiarità con gli strumenti, ma anche la capacità di mantenere una forte connessione con i colleghi, nonostante la distanza fisica.
  • Gestione del tempo: Prioritizzare le attività, rispettare le scadenze e organizzare il proprio lavoro in modo efficiente sono abilità essenziali per lavorare da remoto. Senza un ambiente d’ufficio che scandisca la giornata, è necessario essere maestri della propria agenda.

Hard Skill

  • Competenza tecnologica: Familiarità con i principali strumenti digitali e i software specifici per il proprio ruolo è imprescindibile. Questo include non solo l’utilizzo di programmi di base, ma anche l’adattamento rapido a nuove tecnologie.
  • Cybersecurity: La protezione dei dati aziendali è una priorità assoluta nel lavoro da remoto. Conoscere le pratiche fondamentali di sicurezza informatica, come l’uso di VPN e l’adozione di password sicure, è vitale per ridurre i rischi di attacchi informatici.
  • Gestione di progetti: L’uso di strumenti come Asana, Trello o Jira è essenziale per organizzare, monitorare e completare le attività in modo efficace. Questi strumenti consentono di lavorare in modo trasparente e collaborativo, anche in team distribuiti.
Ragazza con capelli ricci biondi che lavora al computer in un bar grazie alla possibilità di fare remote working

2025: l’anno del return-to-office?

Recentemente, alcune grandi aziende hanno deciso di richiamare i propri dipendenti in ufficio a tempo pieno. Questa inversione di rotta è spesso motivata dalla necessità di rafforzare la cultura aziendale e di migliorare la collaborazione tra i team. La presenza fisica, secondo alcuni leader, favorisce il brainstorming creativo e accelera la risoluzione dei problemi complessi.

Tuttavia, questa decisione non è priva di conseguenze. Secondo una ricerca dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, il 73% dei lavoratori da remoto si opporrebbe fermamente alla perdita di questa forma di flessibilità, e il 27% valuterebbe seriamente un cambio di lavoro qualora il remote working venisse eliminato completamente. Inoltre, la mancanza di autonomia e flessibilità rischia di aumentare il malcontento e di ridurre il livello di engagement.

L’impatto negativo non si limita ai dipendenti: alcune organizzazioni potrebbero incontrare difficoltà nell’attrarre nuovi talenti, soprattutto in un mercato sempre più competitivo, in cui i lavoratori valorizzano modalità di lavoro che garantiscano un miglior bilanciamento vita-lavoro. Per le aziende, è quindi fondamentale bilanciare gli obiettivi strategici con le esigenze di flessibilità dei lavoratori, per evitare conseguenze negative sul benessere e sulla produttività complessiva.


Il remote working rappresenta un’opportunità unica per rivoluzionare il modo in cui lavoriamo, portando benefici tangibili a tutti gli attori coinvolti. Tuttavia, per implementarlo con efficacia, è fondamentale adottare un approccio strategico e investire nello sviluppo delle competenze chiave per il successo dell’iniziativa.

Per i dipartimenti HR, il compito è quello di guidare il cambiamento, promuovendo una cultura aziendale basata sulla fiducia, sulla flessibilità e sull’innovazione. Così facendo, sarà possibile non solo attrarre e trattenere i migliori talenti, ma anche costruire un’organizzazione più resiliente e sostenibile per il futuro.

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