L’Open Innovation di Talentform passa per le soft skills.
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Alfredo Patti, General Manager, spiega perché il gruppo leader nella formazione professionale ha scommesso in Eggup.
La campagna di equity crowdfunding che Eggup ha appena concluso è stata caratterizzata dal superamento della soglia-obiettivo di raccolta che ci eravamo prefissati. Tecnicamente, si parla di overfunding. A contribuire a questo risultato straordinario è stata anche Talentform, realtà specializzata nell’erogazione di contenuti formativi per aziende e organizzazioni. Oggi, con l’amministratore delegato, Alfredo Patti, ragioniamo sugli obiettivi di questo investimento e conosceremo meglio il profilo di questa realtà.
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Perchè avete deciso di puntare su una startup, e in particolare su una startup che ha il suo focus sulle soft skills?
Il mercato del lavoro, oggigiorno, offre profili professionali la cui competenza/esperienza è assolutamente referenziata/certificata, esistono inoltre molti canali di finanziamento che, uniti alla crescente cultura della formazione, consentono aggiornamento/conversione professionale con grande flessibilità. L’ambito più direttamente collegato alle attitudini personali e alla “intelligenza ambientale”, invece, non è ancora del tutto esplorato; una consapevolezza “misurabile” è sicuramente uno strumento decisionale personale, e aziendale, di grande complementarietà e utilità.
Quali sono gli obiettivi di questa operazione per Talentform?
Vogliamo essere pionieri, insieme ad EGGUP, nella fornitura di servizi sempre più necessari alle funzioni HR e alle società di intermediazione professionale, in un contesto innovativo quale è l’HrTech. Ci crediamo molto; è un progetto a medio termine che genera grandi aspettative.
Allungando la prospettiva, quale è la strategia di crescita di Talentform?
Talentform opera sul mercato HR in modalità indiretta; la filosofia dell’Azienda resta immutata ma, da un paio di anni, ha avviato un progetto per veicolare i propri servizi direttamente sulle imprese, quale elemento affidabile e competente di aggregazione delle esigenze del mercato diretto attraverso i propri consulenti.
Quali sono gli obiettivi del gruppo da qui al 2020?
Implementazione, ottimizzazione, informatizzazione dei servizi attualmente offerti al mercato e nuovi servizi in ambito HR, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione, che portino al miglior presidio del mercato acquisito. Metabolizzazione e crescita organica.
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Finalmente, si inizia a parlare di HrTech. Non si parla ancora molto di “EducationTech”. O meglio, si parla di educazione e di digitale ma forse non ancora in termini strutturati. Perchè?
A mio avviso la cultura della formazione è ancora in una fase di forte diffusione, ma non è una mentalità del tutto consolidata; il passaggio culturale, evolutivo, in termini strutturati di una cultura “EducationTech” richiederà ancora alcuni anni.
A proposito di formazione, in questi ultimi anni si è moltiplicata l’offerta educativa, specie quella correlata alle nuove competenze digitali: master, workshop, percorsi più o meno brevi e anche semplici giornate d’aula vengono organizzate ad ogni livello. Come si svilupperà questo trend? C’è un “rischio-bolla”?
Si avverte sempre più l’esigenza di una forte competitività, personale e aziendale, anche sulle nuove competenze digitali; la riduzione del gap competenza/esperienza, anche attraverso le nuove modalità/tecnologie di comunicazione/informazione/formazione, è sicuramente la priorità per consentire continuità professionale.
A proposito di nuove competenze, dal tuo punto di vista come dovrà evolvere la funzione HR delle aziende?
Il vero asset delle imprese, soprattutto quelle di servizi, sono le persone; si dovrà continuare sempre più a ragionare in termini di investimento professionale, personale e work life balance; un lavoro ad ampio spettro che richiederà decisioni impegnative, i cui frutti si vedranno nel medio termine; strumenti di supporto decisionale e di orientamento funzionale rispetto alle attitudini personali, dando per già gestiti gli aspetti professionali, saranno determinanti nella velocità e riduzione d’errore per la fase esecutiva.