Secondo Michèle Favorite, docente alla John Cabot University di Roma ed esperta di temi di sviluppo della carriera, esiste un paradosso per il quale le aziende denunciano una grave lacuna di Soft Skill che, per antonomasia, sono parte del patrimonio culturale dell’universo femminile. E si palesa nel momento in cui sono proprio le donne ad avere maggiori difficoltà nel mondo del lavoro.
Questo avviene principalmente per due motivi: il primo, è legato a una cultura aziendale ancorata a una visione della donna anacronistica, in cui una possibile maternità o il lavoro di cura e di assistenza agli anziani, finora quasi totalmente appannaggio delle donne, vengono visti come un limite alla produttività sul posto di lavoro. In questi anni, sempre più aziende stanno shiftando verso un mindset diverso, in cui le donne sono valorizzate e riconosciute come indispensabili. Dobbiamo però ammettere che si tratta di mosche bianche: c’è ancora tanta strada da fare verso una parità di genere sul lavoro.
Il secondo motivo che scatena il paradosso citato in apertura deriva dal fatto che molto spesso le donne faticano a comprendere il reale valore delle proprie Soft Skill. Michèle Favorite afferma che le donne sono restie a mettere in mostra le proprie competenze naturali per paura di risultare poco professionali. Forse perché le ritengono scontate? O afferenti alla propria sfera privata, senza considerare l’impatto che possono invece avere in un contesto lavorativo?
Soft Skill al femminile
Una premessa doverosa: quando parliamo di Soft Skill al femminile, non vogliamo escludere a priori tutta la popolazione maschile dal quadro generale. Quelle che andremo ad approfondire in seguito non sono appannaggio esclusivo delle donne: semplicemente, ne sono le principali portatrici. Questo perché, secondo una ricerca dell’antropologa statunitense Helen Fisher, rispetto alla controparte maschile, le donne utilizzano molto più spesso e in maniera più efficace queste particolari attitudini, che sono la base per la costruzione di una leadership efficace.
Le 5 Skill più premianti
Ma quali sono le competenze più premianti per le donne e indispensabili per il mondo del lavoro postindustriale?
Orientamento al risultato
Le donne dimostrano maggiore determinazione e tenacia nel portare a termine i propri compiti, organizzano con precisione le informazioni disponibili e definiscono i passi che permettono di raggiungere al meglio la meta prefissata. Questa competenza descrive persone energiche, entusiaste e determinate a raggiungere i propri obiettivi senza desistere. L’orientamento al risultato si configura come una skill predominante per le donne proprio perché spesso si trovano ad affrontare sfide maggiori nel loro percorso professionale, a causa di pregiudizi di genere e barriere culturali che possono impedire loro di raggiungere i loro obiettivi.
Capacità di adattamento
L’abilità di comprendere il contesto, le persone e il loro differente orientamento di pensiero e d’azione, è una caratteristica preponderante dell’universo femminile. Questa Soft Skill consente alle donne di adattare il proprio modo di operare, per esprimere apertura e predisposizione verso il mondo. Inoltre, permette loro di manifestare interesse per le cose nuove, accogliendole come occasioni per superare abitudini e schemi consolidati, così da cogliere l’opportunità di sviluppo personale. Questa competenza è spesso maggiormente consolidata nella donna per via dei numerosi cambiamenti che può vivere nel corso della sua vita, come l’arrivo di un figlio e dunque il modificarsi delle abitudini.
Gestione dei conflitti
La capacità di gestire conflitti si configura come un’altra abilità importante per le donne nel mondo del lavoro, poiché consente di risolvere problemi e di costruire relazioni positive con i colleghi. Infatti, alcune ricerche suggeriscono che le donne tendano a utilizzare un approccio collaborativo e di Problem Solving per risolvere i conflitti, più efficace rispetto a un approccio competitivo. Questo potrebbe essere il risultato di una maggiore inclinazione delle donne a considerare i punti di vista degli altri e a cercare soluzioni eque per tutte le parti coinvolte.
Organizzazione
Essere organizzati significa avere ordine e struttura nell’approcciare i compiti e i problemi, in maniera accurata e pianificata, per garantire un lavoro fatto a “regola d’arte” e che soddisfi lo standard prefissato. Questa capacità prevede l’attenzione ai dettagli, la passione per l’ordine e la rilevazione degli errori, ricercando la qualità nel proprio lavoro e in quello altrui. Possiamo ricollegare questa competenza allo stereotipo che vede la donna multitasking, che necessita di altissime doti organizzative per poter compiere tutti i task prefissati.
Lavoro di squadra
La capacità di lavorare in team è fondamentale per le donne nel mondo del lavoro, poiché consente di raggiungere obiettivi comuni in modo più efficace e di mantenere buoni rapporti con i colleghi. Spesso, le donne sono considerate più abili nella gestione delle relazioni interpersonali, il che può trasferirsi nell’ambiente di lavoro. Le donne possono utilizzare la loro capacità di lavorare in team per sviluppare progetti e migliorare i processi aziendali, dimostrando così il loro valore come membri del team.
Women Empowerment: il ruolo delle Soft Skill
Nel mondo di oggi, ma soprattutto in quello di domani, le aziende avranno sempre più bisogno delle soft skill delle donne: è dimostrato infatti che queste aumentino la produttività e il profitto dell’azienda. Questo è comprovato da più studi, come quelli di McKinsey, che evidenziano come a una rappresentanza femminile maggiore nelle aziende corrisponda un aumento di valore dell’azienda, in termini etici ed economici. Per tale ragione, si rivela come vitale e necessaria la presenza di più donne in ruoli di leadership nelle organizzazioni.
Women4
Come affermava il filosofo inglese Francis Bacon, “sapere è potere”: rendere consapevoli le donne e aiutarle a valorizzare le proprie Soft Skill è dunque una priorità per far sì che avvenga un cambiamento radicale. Per questo, occorre pensare a percorsi di autovalutazione delle soft skill per le donne, come quello realizzato in collaborazione con Women4, il progetto di GiGroup volto a sostenere l’Employability femminile in settori a prevalenza maschile e a colmare il Gender Gap ancora così evidente nel nostro Paese. La limitata partecipazione delle donne al mondo del lavoro, come rilevato dallo studio “Women4: superare le disparità di genere per un futuro del lavoro sostenibile” promosso da Fondazione Gi Group e Gi Group Holding, non può più essere un fenomeno di routine: ne va della sostenibilità di tutto il sistema lavoro.
Obiettivo di questo progetto è l’eliminazione degli stereotipi di genere secondo i quali esisterebbero “lavori da donna” e “lavori da uomini”, incoraggiando l’inserimento di risorse femminili nei settori finora ad appannaggio maschile. Inoltre, il progetto offre alle donne l’opportunità di partecipare a percorsi di Upskilling e Reskilling per migliorare la propria Employability. Per tale ragione, abbiamo realizzato con loro un Assessment con lo scopo di fornire alle donne uno strumento utile per acquisire consapevolezza rispetto al livello delle proprie Soft Skill e valorizzare le potenzialità intrinseche.
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