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HR Trends 2024: 10 tendenze del settore per l’anno nuovo

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Innovazione, benessere, competenze: basterebbero queste tre parole chiave per riassumere al massimo i principali trend che caratterizzeranno il settore HR quest’anno.

Il mondo delle risorse umane sta costantemente evolvendosi, spinto dalle innovazioni tecnologiche, dai cambiamenti culturali e dalle nuove esigenze dei lavoratori. Il 2024 non fa eccezione, con alcune tendenze HR che promettono di rivoluzionare la gestione del personale e la cultura aziendale.

In questo articolo, esploreremo le principali tendenze HR per il 2024, analizzando le innovazioni che cambieranno il modo di gestire il capitale umano aziendale.

1. Intelligenza Artificiale

Il 30 novembre 2022 per la prima volta è stato lanciato ChatGPT, uno dei più diffusi chatbot basato sull’intelligenza artificiale generativa. Lungo tutto lo scorso anno, tante sono state le sperimentazioni e le evoluzioni nell’ambito della IA.

Non sorprende dunque che questo sia uno dei primi trend a caratterizzare il nuovo anno anche nel settore HR. L’implementazione di algoritmi avanzati basati su questa tecnologia avrà applicazione in vari processi. Parliamo di recruiting, engagment, onboarding, raccolta del feedback, fino all’analisi dei dati. L’obiettivo? Quello di automatizzare le attività ripetitive, consentendo ai professionisti delle risorse umane di concentrarsi su compiti più strategici e orientati all’approccio umano.

Ad esempio, l’integrazione dell’IA negli ATS usati per la selezione porterà all’analisi dei curriculum e alla valutazione di competenze ed esperienze per identificare i candidati più adatti. Questo non solo accelererà il processo di selezione, ma contribuirà anche a ridurre i bias inconsci durante la valutazione dei candidati.

2. HR Analytics

Secondo uno studio condotto da Statista, sempre più aziende investiranno su strumenti di analisi delle risorse umane basati sui dati.

Il 2024 sarà quindi segnato dalla crescente importanza degli HR Analytics e dall’adozione diffusa di un approccio data-driven nella gestione delle risorse umane. Le aziende raccoglieranno e analizzeranno dati dettagliati relativi alle prestazioni dei dipendenti, alla soddisfazione sul lavoro e alle dinamiche del team. Questi dati saranno fondamentali poi per prendere decisioni più informate.

L’impiego di strumenti di analisi predittiva consentirà alle aziende di prevedere le esigenze future della forza lavoro. Questo permetterà loro di ottimizzare la pianificazione delle risorse umane e identificare i fattori chiave che influenzano il rendimento aziendale. L’approccio data-driven diventerà essenziale per individuare tendenze, identificare aree di miglioramento e sviluppare strategie personalizzate per la gestione del talento. In questo contesto, gli HR diventeranno sempre più coinvolti nella raccolta e nell’interpretazione di dati. Da amministratori delle risorse umane, si trasformeranno in strategisti aziendali orientati ai dati.

Le organizzazioni che abbracciano questo approccio saranno in grado di adattarsi rapidamente alle mutevoli dinamiche del mercato del lavoro, posizionandosi in modo competitivo e attrattivo per i talenti più qualificati.

Uomo al computer mentre pratica HR Analytics

3. Employee Experience ed Engagement

Altro aspetto centrale delle tendenze HR per il 2024 è l’accentuato focus sull’Employee Experience. Secondo una ricerca di Gartner, solo il 13% dei dipendenti è totalmente soddisfatto della loro esperienza. Dopo la Great Resignation e il Quiet Quitting, fenomeni nati da questa insoddisfazione, le aziende stanno riconoscendo sempre di più che la soddisfazione e l’engagement dei dipendenti sono cruciali per il successo aziendale, riportando l’attenzione sulle singole persone.

In un contesto in cui la guerra per il talento è sempre più intensa, le aziende stanno investendo nella creazione di un ambiente di lavoro che vada oltre la semplice compensazione. L’attenzione si sposta verso la cultura aziendale, lo sviluppo professionale, il benessere dei dipendenti e la possibilità di un bilanciamento tra lavoro e vita privata. I sistemi di feedback continuo e le valutazioni delle prestazioni diventano strumenti essenziali per comprendere e migliorare costantemente l’Employee Experience.

L’adozione di tecnologie avanzate, come piattaforme collaborative e digitali, contribuirà a creare un’esperienza dei dipendenti più personalizzata e coinvolgente. Questo approccio olistico non solo aumenta la soddisfazione dei dipendenti, ma ha anche un impatto positivo sulla produttività e sulla retention del personale. Nel 2024, le aziende che investiranno nel miglioramento dell’Employee Experience saranno in grado di attrarre, sviluppare e trattenere i talenti migliori, guadagnandosi un vantaggio competitivo sul mercato del lavoro sempre più dinamico.

4. Benessere dei dipendenti

Il benessere dei dipendenti, con un’enfasi particolare sulla consapevolezza sulla salute mentale, avrà una priorità ancora maggiore nel 2024. Le aziende implementeranno iniziative mirate a promuovere un ambiente lavorativo che sostenga la salute fisica e mentale dei dipendenti.

In risposta alle sfide psicologiche legate al lavoro moderno, le organizzazioni adotteranno politiche e programmi specifici per affrontare lo stress e migliorare il benessere mentale. Seminari, workshop e soluzioni digitali per la gestione dello stress e la promozione della mindfulness diventano parte integrante della strategia aziendale per garantire che i dipendenti abbiano le risorse necessarie per affrontare le pressioni quotidiane.

Parallelamente, la consapevolezza sulla salute mentale sul luogo di lavoro è in costante crescita. Le aziende stanno smantellando gradualmente il tabù attorno ai problemi mentali, promuovendo un dialogo aperto e inclusivo. Programmi di supporto psicologico, consulenze e percorsi di crescita personale vengono integrati nei benefit aziendali, dimostrando un impegno tangibile per la salute complessiva dei dipendenti.

In questo scenario, le aziende non solo si concentrano sul benessere come un dovere etico, ma riconoscono anche i benefici tangibili legati a un team più sano e motivato. Oggi il benessere dei dipendenti non è solo un obiettivo, ma anche un elemento fondamentale della strategia aziendale. Infatti, ciò contribuisce a migliorare la produttività, la retention del personale e la reputazione complessiva dell’azienda sul mercato del lavoro.

Donna felice e rilassata al lavoro

5. Upskilling e Reskilling

Nel contesto dinamico in cui ci troviamo, altra tendenza chiave è rappresentata dall’accentuato impegno nel processo di upskilling e reskilling dei dipendenti. L’accelerazione delle innovazioni tecnologiche richiede alle aziende di mantenere la propria forza lavoro al passo con le competenze richieste dal mercato in evoluzione. 

Le aziende stanno investendo sempre più in programmi di formazione e piattaforme di assessment digitali per offrire opportunità di sviluppo professionale ai dipendenti. Per sviluppare strategie di reskilling e upskilling efficaci, dunque, sarà necessario utilizzare strumenti in grado di effettuare una mappatura delle competenze. Questo permetterà di individuare le lacune esistenti e concepire piani di formazione mirati per colmarle con successo, anticipando le richieste future del mercato del lavoro.

La cultura aziendale orientata all’apprendimento diventa così un elemento distintivo, incoraggiando i dipendenti a intraprendere percorsi di crescita professionale. I piani di carriera personalizzati, le mentorship e la partecipazione attiva a progetti innovativi contribuiscono a creare un ambiente in cui l’acquisizione continua di competenze è valorizzata e premiata.

La rapidità con cui le tecnologie emergenti trasformano le competenze richieste sottolinea l’importanza dell’upskilling e del reskilling come strategie proattive per affrontare le sfide future. Le aziende che investiranno nella crescita e nello sviluppo dei loro dipendenti non solo si assicureranno un pool di talenti più adattabile, ma dimostreranno anche un impegno tangibile per la crescita individuale e collettiva all’interno dell’organizzazione.

6. Approccio skill-based

In sintonia con queste dinamiche, l’adozione di un approccio skill-based sta trasformando radicalmente il modo in cui le aziende valutano il valore dei dipendenti. Piuttosto che concentrarsi esclusivamente su titoli accademici o sulle esperienze passate, le organizzazioni stanno spostando l’attenzione sulle competenze specifiche.

Questo cambiamento di prospettiva riflette la crescente consapevolezza che il mondo del lavoro è in costante evoluzione, con nuove tecnologie e competenze che emergono con una rapidità eccezionale. Le aziende stanno adottando strumenti di valutazione delle competenze per identificare le abilità chiave di ciascun dipendente e sviluppare strategie di crescita personalizzate.

L’approccio skill-based si estende anche alla fase di assunzione. Le aziende, infatti, cercano candidati che possiedano le soft skill fondamentali per il successo nella posizione, indipendentemente dal percorso educativo tradizionale. Programmi di formazione on-the-job e progetti pratici diventano sempre più centrali per garantire che i dipendenti mantengano e sviluppino continuamente le loro competenze in linea con le esigenze aziendali.

Questo approccio non solo favorisce una forza lavoro più flessibile e adattabile, ma anche una maggiore diversità di background e percorsi professionali. In futuro, l’approccio skill-based sarà un elemento cardine nella gestione del talento, riconoscendo e valorizzando le soft skill come il vero motore della crescita aziendale.

Dadi che formano la frase "skill-based"

7. Diversità, equità e inclusione

I concetti di Diversity & Inclusion, arricchiti da quello di equità, saranno al centro delle politiche HR nel 2024. Per questo sono stati riconosciuti come fondamentali driver aziendali anche dall’OCSE. Le organizzazioni, consapevoli dell’importanza di riflettere la diversità della società all’interno della propria struttura, intensificheranno gli sforzi per creare ambienti di lavoro inclusivi, equi e partecipativi.

L’equità salariale e le opportunità di avanzamento diventeranno pilastri su cui si baserà la politica delle risorse umane. Questo porrà le basi per sfidare gli stereotipi di genere, di etnia o di background socio-economico. Le aziende stanno adottando approcci innovativi per garantire una rappresentanza più equa nelle assunzioni. Come? Implementando politiche di diversity recruiting e valutando sistematicamente i processi di selezione per evitare bias impliciti.

Il focus sull’inclusione si estende oltre la dimensione demografica, comprendendo anche la diversità di pensiero e di background professionale. Le organizzazioni riconoscono il valore intrinseco di prospettive diverse nella creazione di soluzioni innovative e nell’affrontare sfide complesse. Programmi di mentorship e iniziative di sviluppo della leadership mirate promuovono l’uguaglianza di opportunità e favoriscono l’accesso a ruoli di responsabilità a una gamma più ampia di individui.

L’implementazione di metriche e indicatori di diversità diventa cruciale per monitorare il progresso e identificare aree in cui migliorare ulteriormente. Le aziende che abbracciano i temi della DEI non solo rispondono a esigenze etiche e sociali, ma sviluppano anche team più creativi, adattabili e motivati, contribuendo a creare un ambiente di lavoro più sano e produttivo.

8. Sostenibilità

Il tema della sostenibilità comincia ad emergere come un imperativo fondamentale anche nell’universo HR. Le aziende stanno riconoscendo sempre di più il ruolo chiave che giocano nell’indirizzare le sfide ambientali e sociali. L’integrazione della sostenibilità nelle pratiche HR non è solo una risposta alle crescenti preoccupazioni globali, ma anche un modo per attrarre e trattenere talenti sensibili alle questioni ambientali e sociali.

La sostenibilità nell’ambito delle risorse umane abbraccia diverse sfaccettature. Dall’adozione di politiche di lavoro remoto per ridurre l’impatto ambientale al supporto di iniziative di volontariato e beneficenza, le aziende stanno cercando modi innovativi per incorporare la responsabilità sociale. Programmi di sensibilizzazione ambientale e riduzione della carbon footprint diventano parte integrante delle strategie HR. Questo permette di coinvolgere i dipendenti in iniziative che promuovono un approccio più eco-sostenibile.

Il ruolo dell’HR nella promozione della sostenibilità va oltre le pratiche interne e diventa requisito legislativo. Infatti, a partire dal 1° gennaio 2024, le imprese con un organico superiore a 250 dipendenti, un fatturato di almeno 50 milioni di euro e un bilancio annuo che eccede i 43 milioni sono tenute all’obbligo di elaborare un Bilancio di Sostenibilità. Le aziende che riusciranno ad integrare con successo la sostenibilità nelle loro strategie HR non solo risponderanno alle aspettative sociali emergenti, ma si posizioneranno anche come leader responsabili, attirando talenti motivati da un senso di proposito e consapevolezza ambientale.

Mani che accolgono con cura una piantina, simbolo tangibile di impegno verso la sostenibilità aziendale.

9. Lavoro ibrido e da remoto

Gli anni post-pandemici sono stati testimoni di una vera e propria rivoluzione nell’organizzazione del lavoro, con la diffusione del lavoro da remoto e ibrido. Le aziende stanno abbracciando sempre più modelli di lavoro flessibili, consentendo ai dipendenti di bilanciare le esigenze professionali con quelle personali in modo più adattabile.

Il lavoro ibrido si conferma un paradigma che coniuga la collaborazione in presenza con la flessibilità del lavoro a distanza. Le aziende stanno investendo in tecnologie avanzate e infrastrutture digitali per garantire una transizione fluida tra ambienti di lavoro fisici e virtuali. In tal senso, stanno creando un ecosistema che favorisce la collaborazione e la produttività indipendentemente dalla posizione fisica.

Il lavoro remoto, ormai consolidato, non è più solo una risposta alle sfide della pandemia, ma si sta affermando come una componente permanente e strategica nella gestione delle risorse umane. Le aziende stanno adottando politiche che permettono ai dipendenti di lavorare da luoghi diversi, offrendo vantaggi tangibili come una maggiore flessibilità nell’orario di lavoro e una migliore conciliazione tra vita professionale e privata.

Questo nuovo approccio non solo si traduce in una maggiore soddisfazione dei dipendenti, ma ha anche profonde implicazioni sulla cultura aziendale e sul modo in cui le aziende affrontano la gestione del talento. Le organizzazioni che impareranno a capitalizzare appieno il potenziale del lavoro ibrido e da remoto saranno in grado di attrarre talenti più ampi e diversificati, promuovendo nel contempo una maggiore resilienza e adattabilità nell’ambiente aziendale in rapida evoluzione.

10. Work-life balance

In parallelo alla trasformazione verso il lavoro ibrido e da remoto, il 2024 pone un ancor maggiore focus sull’equilibrio tra lavoro e vita privata come elemento cardine nella gestione delle risorse umane. Le aziende stanno riconoscendo sempre di più che un sano equilibrio tra gli impegni professionali e la vita personale non solo aumenta la soddisfazione dei dipendenti, ma contribuisce significativamente al loro benessere complessivo.

La flessibilità nell’orario di lavoro, offerta sia nel contesto del lavoro ibrido che nelle modalità remote, diventa un elemento chiave per consentire ai dipendenti di adattare la propria giornata lavorativa alle esigenze personali. Politiche di permessi flessibili, giorni di lavoro compressi e iniziative di benessere mirate promuovono un ambiente in cui i dipendenti possono raggiungere un equilibrio armonioso tra le richieste professionali e la vita familiare o le attività personali.

In questo panorama, il lavoro ibrido e da remoto si presenta come un alleato chiave nell’ottimizzazione del work-life balance. Le aziende che valorizzano e promuovono un equilibrio sano tra lavoro e vita privata non solo vedranno aumentare la felicità dei dipendenti, ma saranno in grado di costruire team più produttivi e impegnati nel lungo termine.

Uomo che tiene una bilancia di legno con le parole "lavoro" e "vita" scritte su di essa, simbolo tangibile dell'importanza della Work-life balance

Il 2024 si prospetta come un anno entusiasmante per le risorse umane, con innovazioni che trasformeranno radicalmente il modo in cui le aziende gestiscono il loro personale.

Dall’utilizzo dell’IA e degli HR Analytics, al focus umano-centrico e agli approcci sempre più incentrati sulle competenze, le organizzazioni saranno chiamate a adattarsi e abbracciare queste tendenze per rimanere competitive sul mercato del lavoro.

Inoltre, l’attenzione crescente ai temi della sostenibilità, della diversità e inclusione e del benessere dei dipendenti dimostra un impegno sempre maggiore verso un ambiente di lavoro equo, sostenibile e orientato al talento.

Nel nostro piccolo, abbiamo cercato di comprendere il ruolo che le soft skill giocheranno in questo panorama futuro. Nel corso dell’anno scorso, abbiamo intervistato più di 80 HR e Talent Manager al fine di raccogliere le opinioni degli HR italiani sui processi di assessment delle soft skill.

Se ti interessa scoprire le problematiche emerse e alcune potenziali soluzioni in merito, scarica il report completo qui sotto!

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